Il Nixon Shock e la fine della convertibilità del dollaro in oro
- Gianfranco Fumagalli
- 12 ore fa
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Il 15 agosto 1971, il presidente Richard Nixon annunciò la fine della convertibilità del dollaro statunitense in oro, segnando la fine del sistema di Bretton Woods.
Questo evento, noto come Nixon Shock, ebbe un impatto duraturo sui mercati finanziari e sul ruolo degli asset rifugio.
💰 Contesto storico Il sistema di Bretton Woods, istituito nel 1944, garantiva cambi fissi tra le valute, con il dollaro ancorato all'oro.
Tuttavia, negli anni '60, l'inflazione crescente e il prelievo di oro da parte di paesi come la Francia destabilizzarono il sistema. Nel 1968, il collasso del London Gold Pool portò alla creazione di un mercato parallelo dell'oro, aumentando la pressione sul dollaro.
📉 La decisione di Nixon Nel 1971, con la Germania Ovest che rifiutava di convertire i propri marchi in dollari, Nixon convocò i suoi consiglieri economici a Camp David e annunciò misure drastiche: ✅ Sospensione della convertibilità del dollaro in oro ✅ Congelamento di salari e prezzi per 90 giorni ✅ Dazi del 10% sulle importazioni
🌍 Conseguenze e reazioni Lo shock iniziale fu accolto positivamente negli Stati Uniti, contribuendo alla rielezione di Nixon nel 1972.
Tuttavia, il disordine valutario spinse il G10 a negoziare nuovi accordi, portando alla creazione dell'Unità di conto europea e al serpente monetario.
📈 L'oro come Safe Haven Asset Dopo il Nixon Shock, il prezzo dell'oro iniziò una crescita significativa, consolidando il suo ruolo di bene rifugio nei periodi di incertezza economica. Ancora oggi, la decisione di Nixon viene discussa per il suo impatto sui mercati globali e sulla politica monetaria.
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